Si è da poco conclusa a Fano, nelle Marche, l’edizione 2018 del Festival Internazionale del Brodetto e delle Zuppe di Pesce. A fare da protagonista, come ogni anno, un piatto tipico della tradizione culinaria della zona, che fonda le sue radici nella peculiarità marittima della città: il brodetto alla fanese. Ma che cos’è che rende speciale questa varietà di brodetto (o, più comunemente parlando, zuppa di pesce)? Qual è la sua storia, da dove nasce? Oggi ve lo sveliamo.
La storia del brodetto alla fanese
Questa pietanza è nata sicuramente da un’esigenza della popolazione. Fano è infatti una città marittima ed è possibile ammirarne i pescherecci se solo ci si avvicina al porto. Spesso, per anni, i marinai che non riuscivano a vendere tutto il pesce o a cui, spesso e volentieri, restavano solamente “gli scarti”, portavano quel che avanzava nelle proprie case, dove questo pescato veniva cotto e mangiato come zuppa. Zuppa che tutt’ora è presente nelle case dei fanesi, come piatto prelibatissimo e della tradizione, e anche al ristorante. Non solo, giunto ormai alle 16esima edizione, il Festival Internazionale del Brodetto ha portato all’attenzione nazionale (e internazionale!) questo piatto succulento, assieme ad altre zuppe di pesce di origini vicine e lontane.
Brodetto alla fanese: la ricetta
Il prodotto centrale è ovviamente quello ittico che, una volta pescato e trasportato a terra dai pescherecci, viene al mattino venduto all’asta del mercato ittico fanese – la tradizione vuole infatti che venga utilizzato esclusivamente pesce fresco proveniente dal Mar Adriatico (seppie, calamari, sogliole, triglie, coda di rospo, gallinella, nocchie…). Con questo pesce sarà possibile preparare il vostro brodetto. Poiché è un piatto da mangiare in compagnia e in famiglia, ecco la ricetta per 8 persone:
- 4 kg di pesce misto (pulito)
- 500 gr di olio extravergine di oliva
- 12 cucchiai aceto di vino
- 4 bicchieri di acqua
- 260 gr di doppio concentrato di pomodoro
- 60 gr di cipolla
- 2 spicchi d’aglio
- Pepe macinato e sale q.b.
Procedimento: la fase fondamentale è sicuramente la pulizia del pesce, da fare con parsimonia e, qualora non si fosse troppo sicuri, rivolgersi a mani esperte. Soffriggere in olio d’oliva l’aglio e la cipolla, in una casseruola larga e bassa. A parte, diluire con acqua il concentrato di pomodoro per poi aggiungere il composto al soffritto. Una volta portato a bollore, aggiungere il pesce, tranne le nocchie, partendo dai pesci più grandi fino ad arrivare a quelli più piccoli, aggiungere sale e pepe e far cuocere per circa 25 minuti. Le nocchie andranno aggiunte gli ultimi 5 minuti di cottura. Servire il tutto caldo come zuppa, con delle fette di pane abbrustolito.
Il brodetto alla fanese è un piatto che parla di radici, legami, fatica, tradizione e incontro. Un piatto che racchiude perfettamente la storia di questa città e che quindi è necessario conoscere (e gustare!).